
Laputa, Castello nel cielo e le macchine immaginarie della fantascienza
Titolo orginale della mostra: 『天空の城ラピュタ』と空想科学の機械達展 (Tenkû no Shiro Rapyuta to Kûsô Kagaku no Kikai-tachi-ten)
Laputa, le château dans le ciel et les machines de science-fiction imaginaires
Periodo: 2 ottobre 2002 – 9 maggio 2004
Pianificazione e progettazione: Hayao Miyazaki
Produttore: Gorô Miyazaki
Collaborazione speciale: Toshio Suzuki
Collaborazione nella creazione: Studio Ghibli
Organizzazione: Tokuma Memorial Cultural Foundation for Animation e Mamma Aiuto Co., Ltd.
Dichiarazione d’intenti di Hayao Miyazaki
Con questa mostra, ho voluto stimolare l’immaginazione dei giovani mostrando loro le strane e fantastiche macchine immaginate dall’uomo all’alba dell’era delle macchine, nel XIX secolo. Li ho collegati al mondo del film Laputa – Castello nel cielo, che porta con sé la stessa tradizione.
Questa mostra tocca solo un aspetto di questa civiltà delle macchine, ma volevo usarla come un’opportunità per arricchire la consapevolezza storica dei bambini riguardo a tale civiltà.
Per noi che viviamo in quest’epoca crepuscolare, in cui i dispositivi apparsi in quell’epoca sono apprezzati e dati per scontati, conoscere l’alba di quest’epoca è parte integrante dell’educazione. Nel XIX secolo, paura e insicurezza si mescolavano già alle speranze e all’ottimismo suscitati dall’era delle macchine.
I nostri figli sono destinati a vivere in un’epoca in cui le follie della civiltà devono essere curate.
Hayao Miyazaki, novembre 2001
Il 2 ottobre 2002 al Ghibli Museum ha aperto al pubblico la mostra: Laputa, Castello nel cielo e le macchine immaginarie della fantascienza, pianificata e progettata da Hayao Miyazaki.
“Laputa: Castello nel cielo” uscito nell’estate del 1986 in Giappone, è il primo lungometraggio dello Studio Ghibli. Le macchine viste nel film sono state progettate sulla base di quelle immaginate nei romanzi di fantascienza del XIX secolo. Curiose, persino eccentriche, queste macchine riflettevano sia il lato immaturo dell’approccio umano alla scienza sia una fede ottimistica nell’onnipotenza della tecnologia. Rappresentavano inoltre perfettamente il potere dell’immaginazione e il desiderio di esplorare i mondi sconosciuti di quel tempo.
Con la mostra temporanea Laputa, Castello nel cielo e le macchine immaginarie della fantascienza, Hayao Miyazaki ha voluto creare un collegamento tra il mondo delle macchine fantastiche sognate nel XIX secolo e il film “Laputa: Castello nel cielo“, erede di questi sogni.
All’interno della mostra, eccezionale nella sua descrizione del mondo del cinema, grazie a diverse tavole esplicative, illustrazioni del designer francese Albert Robida e modelli (tra cui si poteva ammirare in particolare una replica a grandezza naturale di un ornitottero), era possibile anche assistere a tre cortometraggi esclusivi. Questi erano proiettati in Film Box, una sorta di televisore dalla forma leggermente rétro, dotato di un proiettore che trasmette il film, senza l’ausilio di uno schermo televisivo o di un videoregistratore.
Titoli dei cortometraggi esclusivi della mostra:
L’invenzione delle immaginarie macchine di distruzione
( Kûsô no Kikai-tachi no Naka no Hakai no Hatsumei ), diretto da Hideaki Anno.
Macchine volanti immaginarie
( Kûsô no Sora Tobu Kikai-tachi ), diretto da Hayao Miyazaki.
La storia dell’ornitottero: vola nel cielo Hiyodori Tengu!
( Ônisoptâ Monogatari: Tobe! Hiyodori Tengu Gô ), diretto da Toshiyoshi Uratani.
Laputa, Castello nel cielo e le macchine immaginarie della fantascienza ha chiuso i battenti il 9 maggio 2004.